Posts tagged crisi economica

Troppi lavoratori in Giappone

In Giappone ci sono 6 milioni di lavoratori in eccesso. Era dal 1980 che non si raggiungeva un livello così alto. Sono questi i dati raccolti dal report annuale sullo status quo dell’economia nazionale, realizzato dal governo. Lo scorso anno i posti in eccesso erano appena 380.000. Questo aumento elevato è stato causato in modo particolare dalla crisi economica, a tal punto che, secondo le stime, se non ci sarà una ripresa della produzione in tempi brevi, il mercato del lavoro potrebbe peggiorare ancora. Secondo il report, le aziende giapponesi hanno tentato di mantenere i livelli di occupazione precedenti alla crisi economica, ma non potranno continuare così a lungo. Nel settore manifatturiero sono 3,69 milioni i lavoratori in eccesso, che si sono trovati tra il mese di gennaio e quello di marzo a non avere nulla da fare (contro le 60.000 unità dello scorso anno). Se i 6 milioni di lavoratori in eccesso perderanno il lavoro, il tasso di disoccupazione potrebbe salire al 14%, livello mai raggiunto prima, nemmeno nel periodo peggiore del dopoguerra, quando il tasso di disoccupazione era del 5,5%.

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Toyota: 819 milioni di dollari di perdite

La Toyota ha annunciato che il secondo trimestre dell’anno si è chiuso con 819 milioni di dollari di perdite, causate dal crollo della vendita globale di veicoli. Toyota ha raggiunto il record di perdite lo scorso mese di marzo con la chiusura dell’anno fiscale. E dall’azienda arriva comunque la notizia che negli ultimi 3 mesi le perdite sono state più contenute del previsto, grazie soprattutto ad ingenti tagli dei costi. Durante l’ultimo trimestre sono state vendute 1 milione e 400.000 automibili, il 56% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le auto vendute nel Nord America sono inoltre diminuite del 47%. Takahiko Ijichi, direttore senior di Toyota Senior, ha dichiarato: “Il declino nella vendita di veicoli e l’apprezzamento dello yen giapponese hanno avuto un severo impatto sulle nostre entrate”.

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Aumentano i suicidi nel 2009 in Giappone

In Giappone nei primi 6 mesi del 2009 sono aumentati i suicidi: le persone che si sono tolte la vita sono state 17.076, con un aumento del +4,7% rispetto allo stesso periodo del 2008. Se questo dato sarà confermato anche nella seconda metà dell’anno, si arriverà a superare il record negativo, che risale al 2003, quando vennero registrati 34.427 casi di suicidio. Per la Polizia giapponese, l’aumento di suicidi può essere collegato alla recessione che ha colpito il Giappone a causa della crisi economica mondiale.

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La crisi colpisce anche i robot

La crisi economica sta colpendo anche l’industria robotica. Il settore ha subito infatti una diminuzione del 40%, causata anche da una diminuzione della domanda. Koji Toshima, presidente di Yaskawa, la più grande azienda produttrice di robot industriali, ha dichiarato: “Stiamo subendo un duro colpo”. Nell’ultimo anno, infatti, il profitto dell’azienda è diminuito di due terzi e le prospettive per il prossimo anno non sono rosee. Inoltre nei primi quattro mesi del 2009 le spedizioni di robot industriali, secondo i dati resi noti dalla Japan Robot Association, sarebbero calate del 59%. Secondo Tetsuaki Ueda, analista della società di ricerca Kuji Keizai, “gli investimenti in robot sono i primi ad essere cancellati dalle aziende”. La crisi economica può così arrivare a compromettere nuovi progetti e lo sviluppo di nuovi robot.

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Investimenti sicuri sui bond in yen

Nonostante la crisi economica che ha colpito anche il Giappone, i titoli del Tesoro del governo giapponese dimostrano di essere un ottimo investimento, riuscendo a superare, per la prima volta negli ultimi 10 anni, i “treasuries” americani. Secondo la Pimco, Pacific Investment Management Co., società che gestisce il più grande fondo di obbligazioni del mondo, gli investitori che non vogliono titoli del debito giapponesi potrebbero pentirsene amaramente. La crisi economica si fa ancora sentire, ma i titoli giapponesi potrebbero raggiungere risultati migliori rispetto ad altri titoli. Per Tomoya Masanao, vice presidente di Pimco, “c’è un grosso rischio a non avere in mano i titoli obbligazionari. Il tasso di crescita non salirà molto, mentre l’inflazione resterà su livelli comunque bassi”. Il fondo di obbligazioni di Pimco nei Paesi esteri, Foreign Bond Fund Unhedged, costituito anche da titoli giapponesi, ha garantito un ritorno del 5.7% durante lo scorso mese, mentre il fondo Total Return, che non possiede bond giapponesi, ha fatto ottenere un ritorno del 2.8%. E’ comunque probabile che l’economia giapponese terminerà l’attuale anno fiscale con una contrazione del 6%. A maggio i prezzi al consumo, esclusi gli alimenti, sono infatti diminuiti dell’1,1%. E il governo ha stanziato circa 25.000 miliardi di yen per rilanciare l’economia. Per questo i titoli legati all’inflazione possono essere considerati un buon investimento.

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Stop al GP del Giappone

La Fuji International Speedway ha annunciato che a partire dal 2010 sul circuito di Shizuoka non si svolgerà più il Gran Premio del Giappone: “A causa della recessione economica mondiale da ottobre dello scorso anno scorso è estremamente difficile, in particolare per quanto riguarda la sopravvivenza della nostra azienda, continuare a ospitare il Gran Premio di Formula 1 del Giappone”. La Toyota non è in grado di sostenere le spese e quindi è costretta a rinunciare al GP nel circuito. Il Gp del Giappone fu disputato per la prima volta sul Fuji International Speedway nel 1976. Dal 1977, a causa della morte di uno spettatore (la Ferrari di Gilles Villeneuve finì accidentalmente addosso alla folla) il GP venne sospeso, per riprendere nel 1987 nel circuito di Suzuka. E poi tornò al Fuji Speedway nel 2007 e nel 2008. Dal 2009 Il GP doveva essere organizzato a rotazione sui 2 circuiti, tra Honda e Toyota. Ma quest’ultima non può sostenere le spese di organizzazione e per questo ha rinunciato al suo diritto.

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Segnali di stabilizzazione per l’economia

L’economia giapponese sta mostrando segnali di stabilizzazione. Il sistema finanziario pare aver smesso di deteriorarsi. La notizia è stata diffusa dal governatore della Banca del Giappone, Masaaki Shirakawa. che ha tuttavia dichiarato: “Molte imprese fronteggiano ancora difficoltà a ottenere finanziamenti e prestiti dalle banche sebbene ci siano segnali di un’inversione di rotta”. Anche la Boj ha alzato le sue stime per la seconda volta consecutiva a giugno e questo fa pensare che il peggio della crisi economica sia passato.

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Tasso di disoccupazione in salita

Nel mese di maggio il tasso di disoccupazione in Giappone è salito del 5,2%, arrivanto ad un livello mai raggiunto prima negli ultimi 5 anni. Il tasso comunque è in linea con le previsioni degli analisti e rispetto al mese precedente è salito di due punti percentuali. Invece è migliorato il Job to Applicant ratio, cioè il numero di lavori trovati rispetto alle richieste, che si ferma allo 0,44% rispetto allo 0,46% del mese di aprile.

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La Toyota rinuncia ad ospitare il GP?

Secondo la stampa giapponese, la Toyota avrebbe intenzione di rinunciare ad ospitare la tappa giapponese della Formula Uno nel Fuji International Speedway. L’annuncio ufficiale dovrebbe essere dato entro il mese di luglio. La decisione sarebbe stata presa per “generare risparmi a causa della congiuntura negativa del settore delle quattro ruote a livello mondiale” ed evitare il terzo anno di “profondo rosso” nei conti. In genere l’appuntamento di Formula Uno si svolge, in alternanza, tra il Fuji e il Suzuka International Racing Course, che appartiene alla Honda. Nel 2007 Toyota ha ospitato la tappa del Gran Premio dopo aver vinto il diritto al rinnovo della gara al prezzo di 20 miliardi di yen. Quest’anno il GP si svolgerà a Suzuka, dopo il ritiro della Honda. E sempre a Suzuka si potrebbe svolgere anche il prossimo anno, con il ritiro della Toyota.

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Aumentano gli uomini erbivori in Giappone

Nel Paese del Sol Levante i maschi non pensano più soltanto al lavoro e stanno assumento atteggiamenti considerati da molti “effeminati”. Questi atteggiamenti deriverebbero dalla grave crisi culturale ed economica che ha colpito il paese. Nel paese dei samurai e del valore virile, questi uomini vengono identificati dai giornali come soshoku-danshi (maschi erbivori) o semplicemente soshouku-kei (erbivori). Termini che indicano “il disprezzo di un popolo che sente di dover essere cacciatore e quindi guarda di traverso chi non mangia carne”. Attualmente una gran parte dei maschi di età compresa tra i 20 ed i 35 anni “non ha interesse a fare carriera, trascura il lavoro, non pensa a farsi una famiglia e nemmeno a trovarsi fidanzate fisse o occasionali”. Sono questi gli “erbivori”. Circa due terzi dei giovani giapponesi, che vivono con la mamma (e in Italia sarebbero chiamati bamboccioni), amano i dolci, passano ore in chat o sulle panchine di un parco, spendono soldi per trucchi e cure di bellezza, vanno dalla manicure e si interessano più dei capelli che dei successi lavorativi. Questo cambiamento sarebbe di natura economica. Secondo una statistica della Tv giapponese l’82% dei giovani uomini di 35 anni guadagna meno di 2 milioni di yen al mese, al limite della povertà. In base ad un rapporto dell’Ocse del 2007 il Giappone era al secondo posto dopo gli Usa per la povertà tra i paesi sviluppati ed un terzo dei lavoratori aveva contratti a termine senza prospettiva di impiego fisso. Questo ha portato un cambiamento dei rapporti uomo-donna: per poter metter su famiglia occorre essere in 2 a lavorare e spesso le donne guadagnano più dei mariti. La donna nella famiglia acquista sempre più potere, tanto che il 40% degli uomini dichiara di fare pipì da seduto oppure appoggiandosi a una specie di inginocchiatoio, a causa delle “pressioni della donna di casa che vuole prevenire quegli spiacevoli schizzi dal water”. Da questo poi sono derivate altre cose: la vendita di preservativi è diminuita e in un grande magazzino di Tokyo sono stati venduti 4.000 reggiseni a uomini.

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