Attimi di paura per Brian Molko, leader dei Placebo, che è stato colto da un collasso mentre si stava esibendo in un concerto in Giappone. Molko è stato subito ricoverato in ospedale, dove gli è stato diagnosticato un virus che ha causato il crollo fisico, unito al jet lag e all’intensa attività promozionale che la band sta svolgendo in questo periodo. Nel comunicato stampa rilasciato dopo l’incidente, si legge: “Solo nelle ultime settimane abbiamo suonato in nove giorni in cinque paesi diversi”. Frase che può far comprendere il forte stress a cui il cantante è sottoposto in questi giorni. Nel comunicato, comunque i Placebo si dicono rammaricati per quanto è accaduto e per aver dovuto annullare gli show in Giappone: “Era da tempo che non vedevamo l’ora di venire qui in Giappone. E’ sempre una delusione dover annullare dei concerti, ma questi in particolar modo. Vedremo di recuperarli il prima possibile”.
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Influenza suina: 129 casi in Giappone
Il Ministero della Sanità giapponese ha comunicato che sono saliti a 129 i casi di persone contagiate dal virus. La maggior parte dei casi sono stati registrati a Kobe ed Osaka e riguardano principalmente studenti.
Influenza suina: 10 casi in Giappone
Dopo i primi casi degli scorsi giorni di influenza suina in Giappone, il numero delle persone che hanno sviluppato il virus è salito a 10. Tutte le persone avevano viaggiato sullo stesso aereo, per tornare dal Canada in Giappone. Molti dei passeggeri presenti sul volo sono già stati messi in quarantena, mentre le autorità giapponesi stanno cercando altre 13 persone che hanno viaggiato sullo stesso aereo.
Allarme per la febbre suina
Anche il Giappone ha alzato il livello di allarme per la febbre suina che si è diffusa in Messico. Per arginare il pericolo di diffusione del virus, il governo ha infatti stabilito di rendere più severe le pratiche per concedere i visti a turisti messicani ed ha consigliato gli abitanti giapponesi di evitare viaggi nel Paese centroamericano o di rientrare al più presto se già si trovano lì. Il premier Taro Aso ha garantito che il Giappone farà “del suo meglio per tutelare la sicurezza della popolazione con controlli alle frontiere, maggiore informazione e collaborando in modo stretto con la comunità internazionale”. Il ministro degli Affari esteri Hirofumi Nakasone, per quanto riguarda la richiesta di sospendere i visti per i cittadini messicani, ha dichiarato: “Fa parte dei nostri sforzi per impedire al virus di entrare nel nostro paese”. Il ministro della Sanità Yoichi Masuzoe ha invitato i cittadini giapponesi “a rinunciare ai viaggi in Messico e in altri paesi colpiti”. L’agenzia di stampa Jiji ha diffuso la notizia che il governo ha intenzione di prenotare centinaia di camere d’albergo nelle vicinanze degli aeroporti internazionali del paese, nel caso in cui sia necessario mettere in quarantena passeggeri a rischio sbarcati in Giappone. Inoltre sono state messe a disposizione dosi di vaccini antivirali, Tamiflu e Relenza, che potranno servire a curare 8.000 malati potenziali a Tokyo in caso di epidemia. Molte aziende hanno annunciato di aver annullato viaggi di lavoro in Messico e negli Stati Uniti, finché il pericolo di diffusione del virus non sarà arginato. Ed è stata ritirata dal mercato la carne di suino giunta dal Messico nelle scorse settimane. L’ambasciata del Messico è stata costretta ad annullare un festival di musica messicana che si sarebbe dovuto svolgere i primi giorni di maggio, “a causa delle difficoltà riscontrate per far venire sul posto i musicisti”. E, per finire, a tutti i cittadini di “tenere lontana l’infezione facendo gargarismi, utilizzando mascherine, lavandosi le mani spesso ed evitando luoghi affollati”.
Scoperto il virus dell’aviaria in un allevamento di quaglie
Quaglie
La variante H7 ad alta patogenicità del virus dell’aviaria è stata scoperta in un allevamento di quaglie che si trova a Toyohashi, nella prefettura di Aichi. L’allevamento fa parte di una azienda agricola familiare. Il ministero dell’Agricoltura giapponese ha confermato che il ceppo di influenza aviaria che è stato isolato appartiene alla variante H7. E’ il primo caso registrato nel paese del Sol Levante negli ultimi 84 anni. Per i funzionari del minister la variante della malattia potrebbe avere una “virulenza attenuata”, perché le quaglie trovate positive non sono morte. Per questo motivo si esclude la diffusione dell’infezione in altre aree del Giappone. Nell’area in cui è stato trovato il virus, tuttavia, le autorità sanitarie hanno bloccato qualsiasi spostamento del pollame nel raggio di 10 chilometri e vietato la vendita di uova. In via precauzionale si procederà all’abbattimento di circa 320.000 animali e alla distruzione dei mangimi. La variante H7 è ad alto rischio, ma raramente riesce a trasmettersi all’uomo. Se anche dovesse trasmettersi all’uomo, comunque, le conseguenze per la salute sono limitate.
Timore per il virus dei lottatori di Sumo
Paura in Giappone per l’Herpes gladiatorum, una malattia che colpisce i lottatori di sumo e di wrestling e i giocatori di rugby.
La malattia, già nota, si diffonde tramite contatto e si manifesta come un’infezione alla pelle caratterizzata dalla formazione di bolle che si ricoprono di croste.
Il recente timore è dovuto alla morte sospetta di due lottatori di sumo ed alcuni esperti hanno analizzato 39 casi di herpes in lottatori di sumo che si sono manifestati tra il 1989 e il 1994.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of General Virology.
Il virus è comunque diffuso anche tra persone che non svolgono questi sport e proprio per questo motivo non può essere considerato una malattia professionale. Però secondo i ricercatori l’ambiente degli sport di lotta o di contatto può favorire la diffusione dell’herpes.
I medici giapponesi hanno individuato una variante dell’Herpes, chiamata BgKl, comune in molti dei 39 casi analizzati e che potrebbe essere responsabile degli effetti più pericolosi della malattia.
La prima diagnosi della malattia è stata fatta all’inizio degli anni ’90 e da allora si sono registrati molti casi, più o meno gravi.
Secondo il Dottor Kazuo Yanagi, che ha condotto la ricerca, il virus si può nascondere nelle cellule nervose per anni e rivelarsi solo dopo alcuni effetti scatenanti.
I risultati di questa ricerca possono portare ad importanti intuizioni, soprattutto per riuscire a capire i motivi per cui questa malattia si diffonde spesso in questa categoria professionale e per spiegare la particolare virulenza con cui, in alcuni casi, si manifesta.
Mascherine per combattere l’influenza
In Giappone è consuetudine andare in giro con le mascherine sulla bocca quando si è raffreddati o quando si soffre di allergia. Abitudine che nasce dal rispetto nei confronti delle altre persone che si possono incontrare e a cui non si vogliono trasmette i microbi di un qualsiasi tipo di influenza.
In questi giorni il governo giapponese ha invitato la popolazione a tenere pronte almeno 20/25 mascherine anti-influenza per ogni membro della famiglia.
Una misura cautelativa necessaria per cercare di arginare il più possibile l’arrivo della nuova influenza virulenta o di nuovi virus a cui ancora non è stato trovato un “antidoto”.
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