Posts tagged politica

I giapponesi hanno voglia di cambiare

Secondo il quotidiano The Japan Times i giapponesi hanno voglia di cambiamenti politici e la la sconfitta del partito liberaldemocratico alle elezioni per l’assemblea metropolitana di Tokyo sarebbe un chiaro segnale di critica nei confronti dell’attuale governo. Rei Shiratori, direttore dell’Istituto giapponese di studi politici, è d’accordo e dichiara che “I giapponesi vogliono cambiare”. Ma sono in molti a sostenere che il Partito democratico non sarà comunque in grado di permettere al Giappone di superare la crisi. Il Japan Times ha sottolineato alcune contraddizioni nel programma di politica estera del PArtito Democratico: “Le strategie elettorali hanno portato il partito ad ammorbidire alcune sue posizioni, come la volontà di fermare le missioni delle forze di autodifesa giapponesi nell’oceano Indiano e in Afghanistan. Ora sembra che la sua unica preoccupazione sia preservare i buoni rapporti con gli Stati Uniti. Per ora, non sembrano esserci grandi cambiamenti rispetto ai liberali”.

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Taro Aso scioglie la Camera Bassa

Il governo giapponese ha accolto la richiesta del primo ministro, Taro Aso, di sciogliere la Camera Bassa. Inizia così il nuovo periodo che porterà alle elezioni del 30 agosto. Aso aveva assunto la carica di premier lo scorso settembre come quarto primo ministro dopo le elezioni del 2005 vinte da Junichiro Koizumi. Dopo la sconfitta alle elezioni amministrative di Tokyo, il primo ministro ha deciso di sciogliere la Camera bassa e chiedere elezioni anticipate. Secondo i recenti sondaggi, le elezioni potrebbero essere vinte dal Partito Democratico e, se le previsioni si dovessero realizzare, il Partito Democratico andrebbe al potere dopo più di 50 anni di dominio del Partito liberaldemocratico. Per Yukio Hatoyama, leader del Partito democratico, “queste sono elezioni importanti, rivoluzionarie per consentire ai politici di prendere la guida del governo giapponese”. Hatoyama ha dichiarato inoltre che il suo partito dovrà “affrontarle con il sentimento di una missione storica”. Taro Aso si è scusato, tramite un discorso andato in onda in televisione, per gli errori compiuti durante la sua gestione del governo ed ha dichiarato che “la confusione all’interno del partito ha contribuito alle recenti sconfitte nelle amministrative”.

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Taro Aso sarà costretto alle dimissioni?

Aumentano le pressioni nei confronti del primo ministro giapponese, Taro Aso. I parlamentari della maggioranza hanno chiesto un incontro per parlare dei problemi del partito ed è sempre più probabile che gli oppositori ad Aso possano chiedere le sue dimissioni. L’annuncio delle elezioni anticipate ha infatti creato parecchio malcontento all’interno del partito. Malcontento avvalorato dai risultati dei sondaggi che danno come vincitore delle prossime elezioni il Partito Democratico. Takeo Kawamura, portavoce del governo, ha dichiarato che Hiroyuki Hosoda, segretario generale del partito, ha ricevuto una richiesta ufficiale di organizzare un incontro dei parlamentari liberaldemocratici. L’incontro, stando alle regole del partito, dovrebbe essere organizzato entro una settimana.

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Il 70% dei manager vuole i democratici al governo

Il quotidiano economico Nikkei ha pubblicato un sondaggio, realizzato dalla società di ricerche Ntt Resonant, in base al quale risulta che il 70% dei manager del Giappone sono favorevoli ad un governo guidato dal Partito democratico (Dpj), in vista delle elezioni che si svolgeranno alla fine di agosto. Gli imprenditori intervistati hanno dichiarato di voler che il Dpj, da solo o a capo di una coalizione, si metta alla guida del paese. Attualmente il governo è guidato da una coalizione formata da Liberaldemocratici e New Komeito. Questi hanno il controllo della Camera Bassa, mentre l’opposizione ha la maggioranza nella Camera Alta. Sono stati intervistati 506 persone, tra manager ed imprenditori. Il 25,1% degli intervistati ha dichiarato di voler che il partito d’opposizione guidi il paese da solo, mentre ha detto di volere che il principale partito d’opposizione guidi il prossimo esecutivo da solo, mentre il 43,9 è favorevole anche ad una coalizione. I dati di questo sondaggio contrastano, però, con quelli di un’altra rilevazione svolta tra il 30 giugno ed il 10 luglio tra le piccole e medie imprese, nella quale il 26,8% degli intervistati si dichiarava favorevole ad una coalizione Ldp-Dpj; il 49,4% era favorevole a lasciare il governo ai Liberaldemocratici; mentre il 44,6% voleva affidare il governo al Dpj. Sono bastati pochi giorni per far cambiare idea ai giapponesi?

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Ex comico vuole dimentare primo ministro

Hideo Higashikokubaru, famoso comico giapponese diventato governatore conservatore della prefettura di Miyazaki. ha fatto una proposta di accordo al partito in carica, sostenendo che entrerà nel Partito Liberale Democratico (Ldp) solo se potrà esserne il prossimo leader. Higashikokubaru punta quindi alla carica che al momento appartiene a Taro Aso. Il partito del premier in questo periodo sta cercando di risollevare le sorti del partito, aumentando la propria popolarità e cercando di conquistare punti a favore in previsione delle prossime elezioni, che si svolgeranno ad ottobre. Higashikokubaru è un volto noto per la popolazione giapponese, ma non è detto che la sua entrata nel partito possa portare un aumento di voti. Per gli esperti del settore un’idea del genere potrebbe non aver successo, anche se qualcuno sostiene che “che l’Lpd potrebbe acconsentire se fosse davvero disperato”. Per far candidare Higashikokubaru come leader, il partito dovrebbe cambiare le proprie regole: infatti attualmente soltanto i membri del parlamento possono essere eletti alla carica più alta. L’analista Minoru Morita ritiene che “se l’Lpd accettasse questa condizione, i legislatori del partito si infurierebbero. Non ci sono possibilità che accetti” ed ha dichiarato che è “poco probabile che gli elettori possano essere influenzati positivamente dalla scelta del partito di Higashikokubaru come prossimo leader”, perché “gli elettori sono molto seri. Lui è popolare, ma non come potenziale primo ministro”.

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Migliorate le previsioni sull’economia giapponese

Per la prima volta dal 2006 il governo giapponese ha migliorato le previsioni sull’economia: secondo le stime effettuate, infatti, la flessione sta rallentando e le esportazioni e la produzione industriale stanno per toccare il punto più basso, da cui risalire. La Banca del Giappone prevede un rimbalzo della domanda mondiale, “che potrebbe indicare che il calo del Pil del 4% registrato nell’ultimo trimestre costituisce il momento peggiore della recessione”. Ma si riescono a notare segnali positivi, che non si raggiungevano dal mese di febbraio del 2006. Nella nota della banca si può leggere: “sebbene l’economia attraversi una fase difficile, il ritmo del deterioramento è diventato più contenuto”. Questo non significa tuttavia che la crisi sia finita, dal momento che il governo ha sottolineato i gravi problemi occupazionali che il paese sta affrontando, sostenendo che “per quanto riguarda le prospettive di breve termine, con una situazione occupazionale che peggiora, l’economia probabilmente resterà al palo per un po’ di tempo”. Fumihira Nishizaki, direttore delle analisi macroeconomiche del Gabinetto, ha dichiarato: “L’economia non ha toccato il fondo. Il momento peggiore della recessione potrebbe essere passato, nel senso che l’economia ha interrotto il trend di rapido deterioramento, ma dobbiamo vedere se ciò si tradurrà in una ripresa sostenibile”. Il governo ha, ad ogni modo, notato un rallentamento della crescita dei fallimenti aziendali e un aumento degli appalti pubblici grazie agli interventi pubblici di stimolo.

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Dimissioni del ministro degli Affari Interni

Kunio Hatoyama, ministro degli Affari Interni, ha dato le dimissioni lasciando il governo del premier Taro Aso. Nelle ultime settimane Hatoyama aveva chiesto che il presidente delle Poste giapponesi, Yoshifumi Nishikawa, fosse sostituito, facendo sorgere molte polemiche, dato che parecchie persone del partito liberaldemocratico erano contrari a questa richiesta. Con le dimissioni, Hatoyama mette fine alle polemiche, ma dà un duro colpo al governo giapponese, già molto debole.

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Hatoyama è il nuovo leader del Partito Democratico giapponese

Il Partito Democratico giapponese ha scelto il suo nuovo leader: Yukio Hatoyama. La decisione è avvenuta durante l’assemblea che si è tenuta lo scorso sabato. Hatoyama, che era il segretario del partito, ha sconfitto Katsuya Okada, nella corsa alla conquista della poltrona lasciata vuota da Ichiro Ozawa. Hatoyama ha 62 anni ed appartiene ad una famiglia di politici.

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Vertice a Praga sui servizi finanziari

Nei giorni scorsi si è svolto a Praga un vertice bilaterale sulla crisi economica che ha colpito il mondo. Ue e Giappone hanno confermato l’impegno per la cooperazione per quanto riguarda i servizi finanziari, arrivando a ribadire “la necessità di rafforzare la vigilanza e i regolamenti, al fine di ristabilire la fiducia nel sistema finanziario”. Al vertice hanno partecipato il presidente ceco Vaclav Klaus, il presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso e il premier giapponese Taro Aso. Nel comunicato ufficiale, redatto dopo l’incontro, si legge: “L’Ue si compiace delle riflessioni in corso in Giappone, iniziate nel mese di ottobre 2008, in merito alla sua politica verso l’adozione degli International Financial Reporting Standard. Il Giappone ha accolto con favore la decisione di riconoscere l’equivalenza tra le norme contabili Ue e Japanadopted e ha espresso il suo sostegno per l’inclusione di uno specifico regime di certificazione per le piccole agenzie di rating extra Ue nel prossimo regolamento in materia”. I leader di Ue e del Giappone hanno ribadito che la loro priorità è quella di arrivare ad una “stabilizzazione dei mercati finanziari e al recupero dell’economia globale”, dichiarandosi favorevoli a continuare la collaborazione per attuare questo obiettivo.

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Ozawa ha dato le dimissioni

Ichiro Ozawa, leader del Partito Democratico giapponese, ha comunicato di volersi dimettere dal proprio incarico. L’annuncio è stato dato durante una riunione dei dirigenti del DpJ, il principale partito di opposizione. Nonostante Ozawa abbia sempre dichiarato di essere estraneo allo scandalo che ha colpito il suo segretario personale per la questione di finanziamenti illeciti, la polemica ha fortemente intaccato la sua credibilità e per questo ora ha annunciato le dimissioni, dichiarando: “Per rafforzare l’unità del partito in vista della vittoria alle prossime elezioni e cambiare governo, ho deciso di sacrificarmi e di dimettermi dalla carica di presidente del Pdj”.

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