Posts tagged economia

Interesse giapponese per il mercato delle automobili in Cina

Furukawa Sky, il principale laminatoio giapponese di alluminio, sarebbe interessato al mercato automobilistico cinese. Lo scorso 7 luglio, infatti, Furukawa Sky ha firmato un PdI con la Mitsui & Company, società di intermediazione commerciale, e con la cinese Guangdong Dong Yangguang Aluminium per l’acquisizione di azioni in 2 produttori cinesi di semilavorati. In base all’accordo stipulato, Guangdong Dong Yangguang Aluminium venderà a Furukawa e a Miysui fino al 45% delle proprie azioni della Ruyuan Dong Yangguang Jingbo e della Shaoguan-shi Yangzhiruang Aluminum Foil. Queste due società hanno sede a Shaoguan City e realizzano prodotti in lamiera e foglio di alluminio per applicazioni elettroniche, arrivando a vendere fino a 20.000 ton di prodotti in alluminio all’anno. Obiettivo di Furukawa è quello di entrare nel mercato cinese dei componenti automobilistici. La società infatti fornirà alle due aziende cinesi le tecnologie per produrre lamiere in alluminio destinate agli scambiatori di calore automobilistici. Le aziende cinesi hanno un ampio sviluppo ed un’ampia diffusione, ma i macchinari hanno bisogno di essere rimodernati. Secondo alcune fonti, “la qualità dei prodotti automobilistici e di quelli destinati ad altri tipi di trasporto deve essere sviluppata. I moderni macchinari di lavorazione della lamiera hanno cominciato ad essere operativi in Cina solo nel 2005 e la maggior parte di essi deve essere potenziata. La tecnologia nazionale deve essere più competitiva in termini di efficienza e qualità dei prodotti finali”.

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I liberaldemocratici promettono più soldi alle famiglie

In previsione delle elezioni politiche, i partiti cominciano a presentare i loro programmi elettorali. Il Partito Liberaldemocratico, che è attualmente al governo e rischia di essere sconfitto alle elezioni, promette che si impegnerà ad aumentare il reddito delle famiglie e a rivitalizzare l’economia. Secondo il programma, il reddito delle famiglie dovrebbe aumentare di almeno un milione di yen entro il 2020, mentre nell’immediato l’obiettivo è di arrivare a far crescere l’economia del 2% entro la fine dell’anno fiscale, cioè entro il mese di aprile 2010. Secondo le indiscrezioni il partito prometterà di sistemare i conti pubblici e, una volta raggiunto questo obiettivo, di aumentare la tassa sulle vendite per sostenere le spese dovute all’invecchiamento della popolazione.

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Creato il nuovo fondo per l’innovazione

Il governo giapponese, con la collaborazione di 16 importanti imprese giapponesi che operano in diversi settori, ha dato vita ad un nuovo fondo di investimento per “favorire l’innovazione tecnologica in vari settori strategici con un capitale iniziale di 90,5 miliardi di yen”, circa 680 milioni di euro. Il fondo avrà una garanzia statale, sarà gestito come una società per azioni, durerà 15 anni e dovrebbe promuovere investimenti per un totale di 1.000 miliardi di yen, circa 7,5 miliardi di euro. IN questo modo si vuole cercare di avvicinare il mondo della ricerca e l’industria nei settori energia, ambiente, biotecnologie e medicina.

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Cresce la bilancia commerciale giapponese

La bilancia commerciale del Giappone ha ricominciato a crescere dopo 20 mesi. Nel mese di giugno è risultata pari a 508 miliardi di yen. Questo risultato è determinato principalmente dal rallentamento della caduta delle esportazioni. Nel mese di giugno infatti le esportazioni sono scese del 35,7% su base annuale, mentre nel mese precedente erano scese del 40,9%. Questa lieve ripresa ha permesso di aumentare la bilancia commerciale. La ripresa è stata determinata soprattutto dall’aumento della domanda da perte della Cina. Per quanto riguarda le importazioni, invece, nel mese di giugno sono diminuite nel 41,9% contro il 42,4% del mese precedente.

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Migliorate le previsioni sull’economia giapponese

Per la prima volta dal 2006 il governo giapponese ha migliorato le previsioni sull’economia: secondo le stime effettuate, infatti, la flessione sta rallentando e le esportazioni e la produzione industriale stanno per toccare il punto più basso, da cui risalire. La Banca del Giappone prevede un rimbalzo della domanda mondiale, “che potrebbe indicare che il calo del Pil del 4% registrato nell’ultimo trimestre costituisce il momento peggiore della recessione”. Ma si riescono a notare segnali positivi, che non si raggiungevano dal mese di febbraio del 2006. Nella nota della banca si può leggere: “sebbene l’economia attraversi una fase difficile, il ritmo del deterioramento è diventato più contenuto”. Questo non significa tuttavia che la crisi sia finita, dal momento che il governo ha sottolineato i gravi problemi occupazionali che il paese sta affrontando, sostenendo che “per quanto riguarda le prospettive di breve termine, con una situazione occupazionale che peggiora, l’economia probabilmente resterà al palo per un po’ di tempo”. Fumihira Nishizaki, direttore delle analisi macroeconomiche del Gabinetto, ha dichiarato: “L’economia non ha toccato il fondo. Il momento peggiore della recessione potrebbe essere passato, nel senso che l’economia ha interrotto il trend di rapido deterioramento, ma dobbiamo vedere se ciò si tradurrà in una ripresa sostenibile”. Il governo ha, ad ogni modo, notato un rallentamento della crescita dei fallimenti aziendali e un aumento degli appalti pubblici grazie agli interventi pubblici di stimolo.

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Crollo nella produzione delle automobili

La produzione industriale in Giappone ha subito a gennaio un calo del 10% rispetto al mese precedente. Nell’ultimo anno la produzione è diminuita complessivamente del 30,8%. Il Ministero dell’economia ha spiegato il netto calo registrato a gennaio con il calo della produzione di automobili e semiconduttori. Inoltre secondo le previsioni si sarà un ulteriore calo dell’8,3% nel mese di febbraio, mentre a marzo la produzione dovrebbe risalire del 2,8%. Per quanto riguarda le automobili, nell’ultimo anno si è registrata una diminuzione del 41%: dato che rappresenta il peggior calo dal 1967. I dati sono stati resi noti dalla Japan Automobile Manufacturers Association (Jama), l’associazione che riunisce i produttori. Entrando nello specifico delle varie case automobilistiche, la Toyota ha registrato un calo del 40,3%, la Honda il 23% e la Nissan il 59%. Per quanto riguarda le esportazioni, nel Nord America sono diminuite del 71,8%, l’Europa del 63,2% e le altre nazioni asiatiche del 54,8%.

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Il premier Aso si reca a Seoul

Taro Aso, il primo ministro del Giappone, si è recato a Seoul per un vertice con il presidente sudcoreano Lee Myung-Bak per discutere di economia, sicurezza regionale e del dossier nordcoreano.
Questa è la prima visita del premier in Corea del Sud, da quando è stato nominato primo ministro.
L’incontro è un’ulteriore dimostrazione del fatto che la relazione tra i due paesi sono nettamente migliorate rispetto agli anni passati.

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Un terremoto a Tokyo potrebbe portare benefici

Terremoto

Terremoto

Polemica per le dichiarazioni di un governatore giapponese, Toshizo Ido, secondo il quale un “sisma a Tokyo sarebbe un bene”. Secondo il politico un grande terremoto a Tokyo potrebbe rilanciare l’economia del Giappone occidentale.
Toshizo Ido è il governatore della prefettura di Hyogo, che fu colpita nel 1995 da un terremoto che causò la morte di 6.400 persone.
Secondo l’uomo, “se ci fosse un grande terremoto a Kanto, Tokyo subirebbe gravi danni. Questa sarebbe una opportunità e noi dovremmo sfruttarla”.
Secondo la stima effettuata da una commissione governativa, un terremoto di magnitudo 7,3 nella baia di Tokyo potrebbe causare la morte di 11.000 persone, mentre altri 7 milioni di abitanti potrebbero rimanere senza una casa.
Dopo le polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni, Ido ha chiarito che il suo discorso si riferiva alla concentrazione delle attività economiche a Tokyo e che voleva sottolineare la necessità di sviluppare le attività economiche anche altrove, nell’eventualità che la capitale fosse colpita da un terremoto.
Insomma il governatore si preoccupava semplicemente che in caso di necessità ci fossero attività economiche anche in altre zone del Giappone, pronte a svolgere momentaneamente un doppio lavoro. Ed ha concluso dicendo che avrebbe “dovuto usare una parola diversa”.

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