Posts tagged seconda guerra mondiale

Appello da Nagasaki contro le armi nucleari

In occasione del 64° anniversario della bomba atomica su Nagasaki di ieri 9 agosto, il sindaco della citta ha lanciato un appello perché vengano bandite le armi nucleari in tutto il mondo. Questo il discorso di Tomihisa Taue, fatto ieri alle 11:02, nella stessa ora in cui la bomba è stata sganciata sulla città nel 1945: “Noi, esseri umani, siamo di fronte ad un bivio. Se una strada ci può portare verso un mondo senza armi nucleari, l’altra ci porterà verso l’annientamento e ci farà soffrire un’altra volta come per la distruzione di Hiroshima e Nagasaki sessantaquattro anni fa”.

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Hiroshima: celebrazione a Roma

Il Comitato “Terra e Pace” ha organizzato a Roma una cerimonia di commemorazione per il 64° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima. E sono arrivati diversi messaggi da parte dei rappresentanti dello stato. Donato Marra, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, ha riportato il messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha molte volte sottolineato come il rafforzamento della cooperazione tra gli Stati e tra i popoli sia la condizione prima per debellare i rischi di ritorno a contrapposizioni e conflitti che hanno alimentato guerre, sofferenze e umiliazioni. Il ricordo di tragedie come quella di Hiroshima deve sollecitare un rinnovato impegno da parte di tutti, e delle giovani generazioni in particolare, per la piena affermazione in ogni parte del mondo dei valori di libertà, democrazia, giustizia sociale e rispetto della dignità di ogni uomo attraverso il dialogo, la solidarietà e l’accoglienza”. Anche il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha inviato un messaggio: “In occasione del 64° anniversario di quel terribile 6 agosto 1945, desidero innanzitutto rivolgere il mio pensiero alle vittime della spaventosa tragedia di Hiroshima. Rappresentano il tragico simbolo delle estreme conseguenze alle quali si puo’ giungere quando il dialogo e la politica falliscono e si imbocca la via delle armi. Il mio auspicio è che quindi il ricordo di quel doloroso periodo storico serva a richiamare gli Stati al dovere di realizzare, attraverso la ricerca costante del confronto e della comprensione reciproca, un sistema di convivenza tra i popoli fondato sul pieno rispetto delle diversità e sulla cultura del dialogo e della solidarietà. E che la memoria di Hiroshima contribuisca a indirizzare le relazioni internazionali verso un cammino di pace che non conosca armi di distruzione di massa”.

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64° anniversario della bomba atomica su Hiroshima

Tadatoshi Akiba, sindaco di Hiroshima, in occasione del 64° anniversario del lancio della bomba atomica, ha lanciato un appello alla comunità internazionale a sostenere il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per un mondo senza armi nucleari: “L’abolizione delle armi nucleari ha il sostegno non solo degli hibakusha (i sopravvissuti della bomba atomica), ma anche della maggioranza dei popoli e delle nazioni di questo pianeta. Noi siamo la grande maggioranza del mondo e ci qualifichiamo come Obamaggioranza e chiediamo al resto del mondo di unirsi a noi per eliminare tutte le armi atomiche entro il 2020”. Akiba ha utilizzato lo slogan di Obama, “Yes, we can”. Ad Hiroshima si è svolta una solenne cerimonia per l’anniversario dell’attacco atomico a cui hanno partecipato circa 50.000 persone. Presenti anche alcuni sopravvissuti all’attacco, oltre al premier Taro Aso e ai rappresentanti di circa 60 paesi. Alle 8:15, ora dell’attacco, i partecipanti si sono alzati in piedi e hanno pregato in silenzio.

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First Squad al Festival di Cannes

First Squad

First Squad

Uno dei film che partecipano al Festival di Cannes dal 13 al 24 maggio è First Squad, nel quale Giappone e Russia si sono unite per raccontare la Seconda Guerra Mondiale. I due paesi durante la guerra combattevano per due diversi schieramenti, ma adesso hanno deciso di raccontare insieme lo svolgimento della guerra in un film d’animazione. First Squad è infatti il frutto della collaborazione tra gli animatori giapponesi dello Studio 4°C e alcuni autori russi. Il film inizia nel 1942 quando l’Armata Rossa si sta opponendo all’invasione tedesca. La protagonista è Nadya, una ragazzina di 14 anni, che scopre di avere un grande potere: prevedere il Momento della Verità, ovvero l’episodio più critico di un combattimento da cui dipende l’esito del conflitto. Per questo Nadya viene arruolata dalla sesta divisione dei servizi segreti russi, che, sfruttando i suoi poteri, riescono a sconfiggere Ahnenerbe, un ordine occulto delle SS che ha riportato in vita soldati dall’aldilà.

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Tsutomu Yamaguchi: sopravvissuto a 2 bombe atomiche

Nagasaki

Nagasaki

Tsutomu Yamaguchi, un anziano giapponese di 93 anni, di Nagasaki, è l’unico sopravvissuto alle due bombe atomiche della seconda guerra mondiale che sono state lanciate contro il Giappone, a Hiroshima e Nagasaki. Ed il governo giapponese gli ha concesso il doppio status di sopravvissuto. La notizia è stata resa nota dal giornale giapponese Mainichi e poi riportata dal quotidiano britannico Guardian. Yamaguchi negli anni passati era già stato riconosciuto come sopravvissuto alla bomba di Nagasaki e per questo riceveva una indennità mensile, controlli medici e future spese gratuite per il funerale. Adesso Yamaguchi ha ottenuto il riconoscimento anche per la bomba di Hiroshima. Durante la seconda guerra mondiale, l’uomo era un progettista di petroliere dei cantieri navali Mitsubishi di Nagasaki. Il 6 agosto 1945 si trovava a Hiroshima in trasferta. Mentre si stava dirigendo verso la stazione per ripartire, alle 8:15 fu scagliato a terra dall’esplosione della bomba. Nell’esplosione rimase ustionato, ma si salvò. Il giorno dopo tornò a Nagasaki, dove viveva. E la mattina del 9 agosto, alle 11:02, fu nuovamente investito da una nuova esplosione. In entrambe le esplosioni, si trovò nel raggio di tre chilometri dall’epicentro dell’esplosione. Quest’ultimo elemento è indispensabile per ottenere il riconoscimento di reduce. Negli anni successivi, molte persone sopravvissute si ammalarono di cancro a causa delle radiazioni, ma Yamaguchi è sempre rimasto in buona salute, a parte una mezza sordità a un orecchio. Fino al 1960 Yamaguchi aveva lo status di doppio sopravvissuto, ma poi gli fu tolto il riconoscimento per Hiroshima. Riconoscimento che finalmente gli è stato restituito. Nell’apprendere la notizia, Yamaguchi ha commentato: “La mia doppia esposizione alle radiazioni è ora un documento ufficiale del governo. Servirà a raccontare alle giovani generazioni la storia orrenda dei bombardamenti atomici anche dopo che sarò morto”.

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L’attacco di Pearl Harbor

Il 7 dicembre scorso era l’anniversario dell’attacco di Pearl Harbor, che è avvenuto 67 anni fa da parte del Giappone ai danni degli Stati Uniti, durante la seconda guerra mondiale. Le forze navali giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. L’azione fu condotta senza una dichiarazione di guerra da parte del Giappone giapponese. L’attacco fu ideato e guidato dall’ammiraglio Isoroku Yamamoto, che, durante l’operazione, si trovava nella baia di Hiroshima a bordo della corazzata Nagato. L’attacco iniziò alle ore 7:53, dopo l’ordine in codice (Tora, tora, tora) del comandante Mitsuo Fuchida. L’aviazione giapponese riuscì così a distruggere una parte grande della flotta americana.
L’attacco fu compiuto da 360 aerei che erano riusciti ad attraversare il Pacifico su sei portaerei seguendo una rotta segreta ed in silenzio radio.
I giapponesi riuscirono ad affondare o almeno a colpire 18 navi, distruggere o mettere fuori uso 350 aerei. Nell’attacco morirono 2.390 persone e 1.200 rimasero feriti. Mentre sul fronte giapponese le perdite furono decisamente lievi al confronto: meno di 100 morti e circa 30 aerei persi.
Negli Stati Uniti l’attacco di Pearl Harbor da parte del Giappone fu chiamato “il giorno dell’infamia” e per rispondere a questo duro colpo, il giorno dopo il presidente Theodore Roosevelt dichiarò guerra al Giappone.

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Il primo ministro chiede scusa per la guerra

Durante il 63° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e della sconfitta del Giappone, Yasuo Fukuda, primo ministro giapponese, saltando la visita al santuario shintoista Yasukuni ha dichiarato di voler una “netta rottura con il passato”, esprimendo “profondo dolore per le sofferenze e i significativi danni” che il Giappone “ha inferto a molti Paesi, soprattutto ai popoli e ai Paesi asiatici”.
Durante la cerimonia che si è tenuta il 15 agosto al Nippon Budokan, dove erano presenti anche l’imperatore Akihito e la consorte Michiko, il primo ministro ha espresso “a nome della nazione, profondo rimorso e umile cordoglio per tutte le persone cadute”.
L’imperatore ha aggiunto: “Prego fortemente che gli orrori di guerra non si ripetano e prego pure per un mondo di pace così come per la crescita del nostro Paese”.
Successivamente il primo ministro ha deposto una corona di fiori al cimitero nazionale Chidorigafuchi, per onorare la memoria di civili e soldati.
A Seul, durante la festa della liberazione della penisola coreana dai 35 anni di dura dominazione coloniale giapponese che si svolge sempre il 15 agosto, il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha esortato Tokyo a tenere “conto della Storia e a non commettere gli stessi errori del passato”.

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Nagasaki

Dopo l’attacco nucleare contro Hiroshima, il governo americano decise di replicare e la mattina del 9 agosto 1945 l’equipaggio del bombardiere maggiore si diresse verso Kokura, l’obiettivo iniziale della missione, per sganciare la bomba atomica “Fat Man”.
Ma le nubi non permisero di individuare esattamente l’obiettivo, e dopo tre passaggi sopra la città, l’aereo fu dirottato verso il secondo obiettivo: Nagasaki.
Verso le 7:50 iniziò a suonare l’allarme per l’avvicinamento di aerei stranieri.
Alle 10:53 i radar giapponesi segnalarono la presenza di 2 velivoli, ritenendo che fossero semplici aerei ricognizione.
Alle 11:00 l’osservatore del bombardiere sganciò 3 messaggi attaccati a tre paracaduti, diretti al professore Ryokichi Sagane, fisico nucleare dell’Università Imperiale di Tokyo che aveva studiato all’Università di Berkeley assieme a tre degli scienziati responsabili della bomba atomica, per informare la popolazione dell’imminente pericolo. Ma i messaggi non furono recapitati al destinatario.
L’ordigno nucleare fu sganciato sulla zona industriale della città, causando la morte di circa 60.000 persone, oltre alla distruzione della città e agli effetti di lunga durata sulla popolazione che rimase contaminata dalle radiazioni.

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Hiroshima

Hiroshima

Hiroshima

Nell’estate del 1945 gli alleati erano pronti a portare l’attacco nel territorio giapponese, che ancora continuava a combattere, dimostrando un eccezionale accanimento e rifiutando di arrendersi, facendo anche ricorso all’azione dei kamikaze. A questo punto il nuovo presidente americano, Harry Truman, decise di impiegare contro il Giappone la nuova arma nucleare, per porre fine alla guerra e offrire al mondo la dimostrazione della potenza militare americana.
Così il 6 agosto 1945 l’Aeronautica militare statunitense lanciò la bomba atomica “Little Boy” su Hiroshima, provocando la morte di circa 100.000 persone, la distruzione della città ed effetti di lungo periodo su quanti erano stati contaminati dalle radiazioni.
La scelta della data fu casuale: nei giorni precedenti diverse nubi stratificate coprivano la città, mentre il giorno dell’attacco il tempo era ottimo. 
Circa un’ora prima dell’attacco, la rete radar giapponese lanciò l’allarme per l’avvicinamento di numerosi velivoli americani. 
Poco prima delle 8:00 l’allarme fu ridimensionato perchè risultava che il numero di velivoli entrati nello spazio aereo giapponese era molto basso.
I tre aeroplani americani erano i bombardieri Enola Gay, The Great Artiste e un altro aereo, poi chiamato Necessary Evil.
Alle 08:15 l’Enola Gay lanciò “Little Boy” sul centro di Hiroshima.

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