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Dimissioni del ministro degli Affari Interni

Kunio Hatoyama, ministro degli Affari Interni, ha dato le dimissioni lasciando il governo del premier Taro Aso. Nelle ultime settimane Hatoyama aveva chiesto che il presidente delle Poste giapponesi, Yoshifumi Nishikawa, fosse sostituito, facendo sorgere molte polemiche, dato che parecchie persone del partito liberaldemocratico erano contrari a questa richiesta. Con le dimissioni, Hatoyama mette fine alle polemiche, ma dà un duro colpo al governo giapponese, già molto debole.

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Nuova edizione per il contestato manuale di storia

Il governo giapponese ha approvato la pubblicazione della nuova edizione del manuale di storia, che nel 2005 ha causato problemi diplomatici con la Cina. Il governo cinese, infatti, dopo la pubblicazione del manuale, ha accusato il Giappone di giustificare nel testo, i crimini e le atrocità commesse dalle forze di occupazioni nipponiche durante la seconda guerra mondiale. Nella nuova edizione sono state corrette le parti più controverse del testo, anche se il manuale è stato adottato soltanto nello 0,4% di tutti gli istituti scolastici giapponesi.  Infatti le associazioni di studiosi, insegnanti e genitori sono scettiche nei confronti di questo manuale. L’associazione Rete-21 ha dichiarato: “Anche se sono state introdotte revisioni i principali elementi critici restano e l’impostazione del manuale non è cambiata”. Il manuale è stato realizzato da storici di destra, che appartengono all’Associazione per la revisione dei manuali di storia. Nella precedente edizione l’occupazione militare di una parte dell’Asia non era stata definita “invasione” ed inoltre il famoso massacro di Nanchino era stato definito un semplice incidente, durante il quale molti cinesi erano rimasti uccisi.  In realtà in quell’occasione almeno 140.000 persone (ma gli storici cinesi arrivano a parlare di 300.000 persone) furono trucidate. E nel manuale non si parlava nemmeno delle “schiave di conforto”, le donne asiatiche ridotte in schiavitù sessuale dai militari giapponesi.

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L’imperatore ha festeggiato 75 anni

Ieri l’imperatore giapponese, Akihito, ha compiuto 75 anni. E migliaia di giapponesi si sono ritrovati sotto il balcone del palazzo reale con le bandierine del Sol Levante per festeggiarlo.
L’imperatore infatti si è affacciato per salutare tutti coloro che sono andati a fargli gli auguri ed ha rassicurato i giapponesi dicendo che le sue condizioni di salute stanno migliorando.
Al suo fianco in questa “uscita” per il compleanno c’erano anche l’imperatrice Michiko, la nuora Masako, il principe ereditario Naruhito, e il secondogenito il principe Akishino con la moglie Kiko.

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Si dimette il ministro dei trasporti

Dopo pochi giorni dalla nomina, il Ministro dei Trasporti, Nariaki Nakayama, ha rassegnato le sue dimissioni.
La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Kyodo News. La decisione del ministro è arrivata dopo le polemiche sorte a causa di alcune sue dichiarazioni.
Nakayama aveva infatti definito come “un cancro” il più grande sindacato degli insegnanti, sostenendo che nelle scuole dove i professori appartengono ad un sindacato, gli alunni raggiungono risultati meno buoni.
Inoltre alcuni giorni fa aveva descritto gli oppositori alla costruzione dell’aeroporto di Narita come “ruote cigolanti”.
Dichiarazioni che non sono passate inosservate e non sono piaciute all’opposizione.

Il ministro è rimasto in carica per appena 4 giorni, dopo la nomina avvenuta lo scorso 24 settembre.

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5 candidati alla carica di premier

Si avvicina il giorno dell’elezione all’interno del Partito Liberale per scegliere il nuovo primo ministro, che dovrà sostituire Yasuo Fukuda.
Sono cinque i candidati alla carica di premier, che, appena eletto, potrebbe decidere di sciogliere le camere ed indire nuove elezioni popolari.
Oltre al favorito, Taro Aso, e all’aspirante prima donna premier, Yuriko Koike, si candideranno alla carica di primo ministro anche il ministro dell’Economia Kaoru Yosano, l’ex ministri della Difesa Shigeru Ishiba e l’ex ministro dei Trasporti Nobuteru Ishihara.
Se il nuovo premier dovrebbe decidere di indire subito nuove elezioni, i giapponesi torneranno alle urne probabilmente già il prossimo novembre.
Sull’attuale situazione politica ed economica del paese, Taro Aso ha dichiarato: “L’economia del Giappone ha bisogno di tre anni di cure. Io la ricostruirò in un breve periodo con metodi precisi. Abbiamo bisogno di riforme per il futuro e io le perseguirò con risolutezza”.

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I giapponesi vogliono tornare alle urne

Secondo un sondaggio condotto tra la popolazione del Giappone, i cittadini giapponesi, dopo la crisi che ha colpito il governo e le dimissioni di Yasuo Fukuda, vogliono tornare alle urne.
Il sondaggio, pubblicato da Yomiuri, primo quotidiano del paese, dimostra che il 70% della popolazione ritiene che sia più giusto tornare subito a votare.
Secondo il sondaggio, tra i possibili candidati, Taro Aso, ex ministro degli esteri, è considerato il miglior candidato possibile al ruolo di primo ministro.

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Yuriko Koike: prima donna premier?

Yuriko Koike

Yuriko Koike

Dopo le dimissioni di Yasuo Fukuda, il Partito Liberale si prepara ad eleggere il suo successore e Yuriko Koike, ex ministro della difesa, si è candidata per la carica di primo ministro.
La sua candidatura rappresenta un evento di importanza storica per il Giappone. In caso di elezione, Yuriko Koike sarebbe infatti la prima donna ad assumere un tale incarico.
Koike si è dichiarata disponibile a diventare capo del governo, per sostituire Fukuda, assumendo la Presidenza del Partito Liberaldemocratico.
Ma dovrà scontrarsi con Taro Aso, che per molti è uno dei principali favoriti.
Il 22 settembre tutti i rappresentati del Partito procederanno alle votazioni interne per eleggere il proprio presidente. E il 24 settembre il prescelto, o la prescelta, assumerà l’incarico di nuovo capo di governo.
La persona eletta sarà il terzo capo di governo consecutivo, in soli due anni, a non essere scelto tramite elezioni tradizionali.
L’ultimo premier ad essere designato dalle urne è stato Junichiro Koizumi, poi sostituito da Shinzo Abe, che a sua volta era stato sostituito da Yasuo Fukuda.

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Il 22 settembre si sceglierà il successore di Fukuda

Dopo le dimissioni del primo ministro giapponese, mentre il Partito Liberale si preparava a scegliere il successore di Fukuda, il Partito Democratico chiedeva nuove elezioni.
Al momento la cosa certa è che il successore di Fukuda dovrebbe essere eletto il prossimo 22 settembre, tramite elezioni interne al partito. Il prescelto dovrà guidare il paese per i prossimi 12 mesi. Quindi per il ritorno alle urne si dovrà aspettare il prossimo anno.
Secondo le indiscrezioni alla guida del governo sarà candidato Taro Aso, il politico più popolare del paese. Aso è considerato dall’opinione pubblica l’unico in grado di risollevare le sorti del paese. Ed è apprezzato sia dagli elettori più anziani, che dai giovani, che lo conoscono come il fondatore del “Premio internazionale dei Manga”. Aso è infatti un grande appassionato di manga.
Fino al 2007 è stato ministro degli esteri e si dichiara pronto a diventare primo ministro. Durante una conferenza stampa ha dichiarato di credere che Fukuda “pensi che c’è del lavoro che non è stato ancora svolto e che vuole che venga fatto”. Per questo si sente “qualificato per portare a termine gli obiettivi dell’agenda politica di Fukuda”.
Anche se Aso piace ai giapponesi, secondo gli analisti del settore, la sua presenza e il suo lavoro non basteranno a donare popolarità al partito liberaldemocratico.

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Il premier giapponese si è dimesso

Yasuo Fukuda, primo ministro del governo giapponese, ha dato le dimissioni nel corso di una conferenza stampa trasmessa dalla tv pubblica Nhk.
Il premier del Partito Liberale aveva ottenuto l’incarico a settembre 2007 e a distanza di un anno ha deciso di dimettersi per la crescente impopolarità dell’esecutivo e per il desiderio di superare una fase di “vuoto politico” del Paese.
Al momento di assumere l’incarico di primo ministro, Fukuda godeva di un gradimento popolare pari al 60% dell’elettorato. Ma il governo in poco tempo ha registrato un notevole calo di popolarità, causata anche dalla conquista della maggioranza, in una delle due camere, da parte del Partito Democratico.
All’inizio di agosto il premier aveva rinnovato l’esecutivo per cercare di superare la crisi, ma dato che il tentativo non ha portato i risultati sperati, Fukuda ha deciso oggi di proclamare pubblicamente le sue dimissioni.
Queste le sue parole: “Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni. Dobbiamo rimetterci in marcia per affrontare una nuova sessione parlamentare ed un nuovo quadro è necessario per attuare linee politiche di riforma”. Fukuda ha inoltre dichiarato che questo è “il momento migliore per chiudere l’esperienza di governo in modo da non lasciare un vuoto politico”, perchè se è necessario “dare la priorità alle condizioni di vita dei cittadini”, il governo non può permettersi “un vuoto politico frutto di mercanteggiamento, né tantomeno errori” e c’è bisogno di “una nuova squadra che realizzi le politiche”.
Mentre il Partito Liberale si prepara a scegliere un nuovo presidente, l’opposizione chiede nuove elezioni.

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