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Il Giappone approda a Locarno

Masahiro Kobayashi approda al Festival del Cinema di Locarno con un nuovo film: Wakaranai (Where are you?). Il film narra la storia di un adolescente che vuole diventare un calciatore professionista, per poter far curare la madre malata. Ryo Kawai (interpretato da Yuto Kobayashi) lavorava in un negozio come impiegato, ma ha perso il lavoro perché è stato scoperto a rubare cibo (per calmare la sua fame vorace). vive tra sonno, corse cibo. E’ solo al mondo e non vuole nemmeno la compagnia dei pochi amici. Preferisce stare in camera sua ad ammirare i suoi idoli: Totti, il Milan e la nazionale inglese. Kobayashi porta sul grande schermo “la miseria di adulti che sanno parlare solo di soldi e che non sanno né vogliono aiutare un giovane uomo”. A Locarno è presente anche Isao Takahata in occasione della retrospettiva Manga Impact. Il maestro giapponese, intervistato da Movieplayer.it, ha parlato di Pom Poko, la sua opera ecologista del 1994. Takahata ha spiegato come è nata l’idea di Pom Poko: “Nella filosofia giapponese gli animali non sono considerati inferiori agli esseri umani. Tutti apparteniamo alla stessa specie. Nel caso di Pom Poko volevo che gli animali presenti nel film ci aiutassero a comprendere la tradizione e la cultura giapponese”. Inoltre si è espresso sull’importanza che negli ultimi anni diverse opere dell’animazione giapponese hanno assunto: “Il disegno animato è una tradizione antichissima in Giappone, risale addirittura al XII secolo. E’ bello sapere che ora sono in molti ad apprezzare e condivivere questa forma d’arte”. Ed ha spiegato il tema della morte e dei fantasmi, spesso presente nell’animazione giapponese: “Nella cultura giapponese il senso della morte è diverso da quello occidentale. Quando si
muore si resta 47 giorni sulla Terra prima di passare nell’aldilà, poi si attraversa un fiume, come nella mitologia greca. Però si resta sempre presenti nel mondo. I morti ci osservano, qualunque sia la forma da loro assunta nell’aldilà”.

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